Letizia Caiazzo
sviluppa la sua Digital Art, forma di espressività che si avvale di linguaggi digitali, partendo da soggetti di pura invenzione o da immagini reali tratte da fotografie, elaborandoli al computer grazie a particolari programmi e stampando, infine, il risultato su tela; in ogni scelta, in ogni passaggio vi è l’artista con le sue esperienze di vita, con la sua psicologia, con il suo mondo, con le sue incertezze e con le sue consapevolezze che interviene per “plasmare” il tutto secondo la personale ispirazione.
Nascono, così, opere nelle quali alla realtà proposta si sovrappone una diversa, dai contorni non sempre ben definiti ma, certo, non per questo meno vera. Le immagini ottenute tendono a coinvolgere più elementi significativi in un unicum che tutto placa nei continui rimandi al mondo intimo, ai sogni, a quelle sensazioni inspiegabili ma vivide, alle emozioni improvvise.
Il tutto si avvale di una mirata scenografia, naturale sfondo in cui son proiettate le proprie angosce e le immancabili speranze, le varie sconfitte e le meritate affermazioni. Piani trasparenti, poi, riescono a velare con pudore personali verità, alternando piani su piani in uno spazio dal sapore irreale.
Letizia Caiazzo ricerca sempre ciò che sfugge ad una visione superficiale e offre al fruitore frammenti del percepibile spesso ignorati. A fronte di elementi riconoscibili, del reale che si presenta innanzi ai nostri occhi, ella coglie i bagliori di luci nascoste, la delicatezza di vaghe impressioni, la bellezza di rossori accennati, la passione istintiva e furtiva.
In questo continuo tentativo di carpire all’umanità il mistero dell’esistenza si accentua l’accesa sensualità, che spesso traspare in tante opere e che riesce ad operare un ponte tra conscio ed inconscio, tra la maschera pirandelliana indossata ed il trascendente vivo ed intenso a cui ognun soggiace, sintomo di una personalità artistica sensibile ma forte.
Carlo Roberto Sciascia
22 luglio 2014