Ho conosciuto Letizia Caiazzo attraverso la sua opera “Enigma”, inserita nel Catalogo EventiD ‘Arte contemporanea “Artisti dell’area del Mediterraneo”, l’opera ha suscitato la mia attenzione e l’ho osservata a lungo quando è stata esposta in Calabria.
L’opera Enigma è da esaminare, si collega fra le opere che indagano il profondo e l’interiorità dell’essere umano nella sua psiche.
Il volto della donna emerge e si distacca dal fondo e dal buio, è un’immagine misteriosa. La luce e le ombre confondono la fotografia con la pittura, la prospettiva è illusoria con immagini sovrapposte e dettagli assemblati che ricreano una tridimensionalità irreale tra realismo e astrazione.
L’opera spinge a riflettere sullo scorrere del tempo; è una metafora della vita? Una provocazione surrealista? Lo sguardo ci travolge, ci annienta la paura del fuoco e la visione di fantasmi ci tiene in ansia.
Ho incontrato Letizia Caiazzo al Chiostro San Francesco di Sorrento, una donna esile di corpo, ma con tanta forza del pensiero, che attraverso la sua arte, fatta di immagine e atmosfere surreali, sorprendenti e spettacolari , offre allo spettatore una affascinante e travagliata lettura, una riflessione inquietante e a volte malinconica.
Le opere di Letizia elaborate e assemblate nascono da una profonda e intensa ricerca interiore con differenti visioni della realtà e dalla necessità di comunicare al prossimo il suo stato d’animo e il suo metodo di percepire l’essenza.
La Caiazzo artista dell’era mediale che trasmette e muta le immagine non può prescindere da questo legame tra arte e tecnologia, sfrutta ed esplora le capacità tecniche, riscoprendo nuove risorse, nuove opportunità e nuove espressioni.
Rosa Spina
2 febbraio 2010